Giovane, sportivo, resistente, fedele, libero. In una parola: santo. Pier Giorgio Frassati, il giovane che diventerà santo il prossimo 3 agosto, racchiude in sé tutte le categorie di una vita laicale pienamente vissuta, animata da una fede profonda e radicata nel Vangelo, che l’ha portato a non giocare mai al ribasso e a donarsi totalmente.
Pier Giorgio il resistente
E il 25 aprile, il giorno in cui tutta l’Italia celebra la Festa della Liberazione, vogliamo ricordarlo anche per il suo impegno antifascista. Alimentato dalla fede, pienamente vissuta nel quotidiano, la passione per il vivere insieme ha assunto il volto dell’impegno politico per la democrazia. Calcare i passi di Pier Giorgio oggi significa imparare a tradurre i nostri ideali in un impegno sociale accanto agli ultimi e agli emarginati, a chi rischia quotidianamente di rimanere indietro; un impegno fondato sulla capacità quotidiana di metterci in ascolto della Parola di Dio, attraverso una conoscenza intima e matura della Parola che si fa azione. Era operosa la preghiera di Pier Giorgio e non faceva sconti a nessuno. Non faceva sconti ai fascisti, per i quali aveva parole sempre al veleno (arrivando a definirli «porci fascisti», nella lettera del 23 giugno 1924 all’amico Antonio Villani), né alle forze politiche, cattolici compresi, che non facevano abbastanza per osteggiare il potere fascista («Hai visto lo schifo del Centro cattolico. Come si può chiamare cattolico un partito, che appoggia un governo che non ha morale ossia che ha fatto sua la morale dell’assassinio e del rubare? Bene ha risposto il popolo agli ex-popolari. “Noi siamo antifascisti”» – Lettera ad Antonio Villani, 17 agosto 1924). Pur non avendo partecipato alla resistenza, per la morte prematura, Pier Giorgio si è opposto al fascismo denunciando e rimanendo vigile ai tentativi di infiltrazione fascista negli organismi democratici accademici, mostrandoci come l’associazionismo sia un antidoto all’apatia e un impegno politico serio per la democrazia.
Pier Giorgio santo
Domenica 3 agosto Pier Giorgio sarà proclamato santo, ed è una gran bella notizia. Per noi giovani, per la Chiesa e per il mondo. Un nostro coetaneo, all’inizio del ’900, a partire dalla sua fede, ha reso la sua vita un cammino cuore a cuore con Dio, senza per questo mettere da parte le sue passioni e le sue idee. Pier Giorgio, l’eterno giovane, entrerà a pieno titolo tra le schiere dei santi: un messaggio per la Chiesa intera, che in questo tempo – più che mai – si interroga sul modo in cui camminare insieme a chi finora si è dimostrato distante. In un tempo in cui di giovani si parla ancora troppe volte come un problema, la canonizzazione di Pier Giorgio arriva come un segno forte, e ci dice che anche noi, come Pier Giorgio, possiamo essere santi. La Chiesa sceglie come testimone non un giovane perfetto, ma un giovane che ha vissuto la sua vita fino in fondo, anzi, verso l’alto. Un giovane che non ha mai smesso di credere in un mondo migliore, e che ha operato nel suo piccolo per realizzarlo, in un tempo tutt’altro che semplice. E siccome anche noi ci sentiamo spesso travolti dalle vicende della storia con la consapevolezza di non poterne dirigere il corso, la sua vita ci dice: sii te stesso, sii te stessa! Ama i poveri e fai il tuo in modo serio per cambiare il mondo. Pienamente giovane, pienamente santo.
Verso il Giubileo
Il 3 agosto sarà una grande festa, come anche nei giorni precedenti, durante i quali la Chiesa vivrà il Giubileo dei giovani. Roma si colorerà di mille colori; migliaia di giovani abiteranno la città. Il 30 e 31 luglio, in particolare, i giovani pellegrini potranno vivere momenti di festa, preghiera e testimonianza in vari punti del centro storico. Anche l’Azione cattolica italiana, in collaborazione con il Coordinamento giovani del Forum internazionale di Azione cattolica (Fiac), animerà una piazza, proponendo un variegato programma nel corso delle due giornate. Ci faremo guidare proprio dalla testimonianza di Pier Giorgio e dagli ambiti di impegno che più ha avuto a cuore, per interrogare il nostro presente. Ci lasceremo provocare dalla sua cura per i poveri, dalla sua carriera universitaria un po’ sgangherata, dal suo impegno politico, dalla sua fede. Ci sorprende e ci appassiona ancora il modo in cui, attraverso la sua vita, libertà e responsabilità abbiano trovato perfetta sintesi. Perché se sei veramente libero, sei anche responsabile della tua vita. Una grande provocazione, e un invito, per tutti i giovani d’oggi: siamo fatti per essere liberi, e questa profonda libertà interiore ci può fare davvero santi, anche oggi.
Emanuela Gitto e Lorenzo Zardi
Articolo pubblicato su Segno nel Mondo con Avvenire, 25 aprile 2025